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FONDO IMPRESA DONNA: IN ARRIVO IL BANDO PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE

PREMESSA

Il 2 ottobre 2021 il Ministero dello Sviluppo Economico, ha approvato il Fondo Impresa Donna, che sarà gestito completamente da Invitalia. Successivamente, seguiranno altri provvedimenti del Mise dove saranno indicate le procedure  da seguire sul sito di Invitalia  per compilare ed inviare la domanda.

Il bando per l’imprenditoria femminile vede stanziati 40 milioni di euro al fine di sostenere la nascita e favorire la crescita delle imprese al femminile.

È evidente come negli ultimi anni, l’imprenditoria femminile è andata man mano crescendo. Non sono poche infatti le nuove realtà aziendali a maggioranza femminile. Inoltre, la tendenza delle donne a diventare imprenditrici è molto alta. Per tale motivo partecipare a questo bando è una buona opportunità per avviare il proprio progetto imprenditoriale, trattandosi di un importante aiuto volto alla realizzazione dello stesso.

Da non tralasciare che inizialmente saranno stanziati 40 milioni, ma il budget complessivo destinato a questa tipologia di fondo ammonta a 400 milioni di euro previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), quindi molte donne avranno la possibilità di avviare il proprio progetto imprenditoriale.

FONDO IMPRESA DONNA E PNRR

Il Fondo impresa Donna istituito con la Legge di Bilancio 2021 (L. n. 178/2020, art. 1, co. 97-106) presso il MISE è finalizzato sostenere i seguenti interventi riguardanti:

  • l‘avvio dell’attività, gli investimenti e il rafforzamento della struttura finanziaria  e patrimoniale delle imprese femminili con specifica attenzione al settore dell’alta tecnologia;
  •  programmi ed iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile;
  •  programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello europeo e nazionale.

MISURE DI SOSTEGNO

Gli interventi di supporto possono consistere in:

  • contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili. Particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali in generale, con specifica attenzione a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età;
  • finanziamenti a tasso zero e finanziamenti agevolati.  È pertanto ammessa anche la combinazione di contributi a fondo perduto e finanziamenti per avviare e sostenere le attività di imprese femminili (in questo caso molto importante la propria affidabilità creditizia);
  • incentivi per rafforzare le imprese femminili, costituite da almeno 36 mesi, sotto forma di contributo a fondo perduto del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi. Quindi in questo caso si possono ottenere fondi anche solo per esigenze di liquidità a differenza dei precedenti casi in cui è necessario presentare un progetto di investimento;
  • percorsi di assistenza tecnico-gestionale, per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, anche attraverso un sistema di voucher per accedervi;
  • investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up innovative e le PMI innovative;
  • azioni di comunicazione per la promozione del sistema imprenditoriale femminile italiano.

Il Ministro dello sviluppo economico deve poi presentare annualmente alle Camere una relazione sull’attività svolta e sulle possibili misure da adottare per risolvere i  problemi relativi alla partecipazione della popolazione femminile alla vita economica e imprenditoriale del Paese.

La legge di bilancio ha previsto, a tal fine, la costituzione del Comitato Impresa Donna, di cui il Ministro si avvale per l’esercizio delle attività sopra indicate.

REQUISITI DI PARTECIPAZIONE E SETTORI INTERESSATI

Ad oggi, il bando non è stato ancora pubblicato dal MISE, ma vediamo cosa è stato approvato.

Sono finanziate le imprese a maggioranza di partecipazione femminile, sia già create che non ancora costituite.

Le caratteristiche che devono avere le imprese a base femminile sono:

  • sede legale e/o operativa in Italia;
  • impresa costituita da meno di un anno (in caso di imprese già costituite);
  • sono ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l’attività purché entro 60 giorni dall’approvazione della domanda costituiscano la società o aprano la partita Iva.

Forme societarie ammesse:

  • Società di persone con almeno il 60% di donne socie;
  • Società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno 2/3 donne;
  • Imprese individuali la cui titolare è una donna;
  • Lavoratrici autonome, quindi anche libere professioniste.

I settori di attività interessati vanno dall’industria all’artigianato, alla trasformazione di prodotti agricoli, ai servizi, al commercio, e al turismo, quindi non ci sono settori esclusi.

 

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