Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) pone l’accento sulla prevenzione delle crisi aziendali, introducendo strumenti e procedure per la loro tempestiva individuazione e risoluzione. Tuttavia, in alcuni casi, gli indicatori e l’analisi di bilancio potrebbero non fornire un quadro completo della situazione aziendale, sottintendendo una crisi che in realtà è in corso.
Oltre ai classici indicatori finanziari, economici e patrimoniali (es. DSCR, ROE, PN) che possono presentare delle risultati delle analisi con falsi negativi, è importante prestare attenzione ad altri segnali che potrebbero indicare una crisi incipiente.
Il discrimine tra le situazioni che debbono essere oggetto di segnalazione e quelle che, pur in condizione di crisi o pre-crisi, non comportano ancora l’attivazione dell’allerta è costituito da:
- non sostenibilità del debito nei successivi sei mesi;
- pregiudizio alla continuità aziendale nell’esercizio in corso o, quanto meno, nei
successivi sei mesi; - ritardi di pagamento significativi e reiterati, anche sulla base di quanto previsto nell’articolo 24 del CCII.
I segnali nascosti possono essere trovati monitorando questi importanti aspetti aziendali:
- Aumento dei ritardi nei pagamenti da parte dei clienti.
- Riduzione del numero di ordini e fatturato.
- Difficoltà nel reperire materie prime o finanziamenti.
- Perdita di quote di mercato.
- Aumento del turnover del personale.
- Clima aziendale negativo.
Conclusioni
In caso in cui si sospettano quindi dei segnali nascosti, pur in presenza di risultati degli indicatori negativi, bisogna effettuare un’analisi più approfondita, ricorrendo a scenari e simulazioni con l‘aiuto di esperti in materia.
In caso in cui i sospetti risultassero fondati, l’organo di controllo deve attivarsi senza indugio attivando la procedura di allerta prevista dal codice della crisi.
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