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Risk management and mitigation to reduce exposure for financial investment, projects, engineering, businesses. Concept with manager's hand turning knob to low level. Reduction strategy.

La tua azienda è in crisi? I segnali di allarme

Nei nostri precedenti articoli abbiamo visto come gli adeguati assetti dell’articolo 2086 del cod. civ. costituiscono uno strumento obbligatorio per prevenire situazioni di crisi e adottare idonee iniziative di intervento.

Ma… quali sono i segnali di allarme per capire se un’azienda è in crisi?

Il comma 4, dell’articolo 3 del Codice della Crisi e dell’insolvenza indica proprio i segnali di allarme da considerare per comprendere se un’azienda è prossima ad entrare in crisi. I primi segnali quindi arrivano dall’esposizione debitoria dell’impresa nei confronti di dipendenti, fornitori, banche e istituti previdenziali.

L’adeguata organizzazione amministrativa e contabile ha proprio il fine di rilevare tempestivamente questi segnali e l’eventuale perdita di continuità aziendale. Nello specifico, sono segnali di previsione di uno stato di crisi l’esistenza di:

  • debiti per retribuzioni scaduti da almeno 30 giorni pari a oltre il 50% dell’ammontare complessivo mensile delle retribuzioni;
  • debiti verso fornitori scaduti da almeno 90 giorni di ammontare superiore a quello dei debiti non scaduti;
  • esposizioni nei confronti di banche / altri intermediari finanziari scadute da oltre 60 giorni ovvero che abbiano superato da almeno 60 giorni il limite degli affidamenti ottenuti in qualunque forma, a condizione che rappresentino complessivamente almeno il 5% del totale delle esposizioni;
  • una o più esposizioni debitorie nei confronti dell’INPS / INAIL / Agenzia delle Entrate / Agenzia delle Entrate – riscossione.

Il superamento di tali parametri obbligano l’organo di controllo a comunicare immediatamente con l’organo amministrativo che deve attivarsi senza indugio all’adozione delle più idonee iniziative per bloccare e risolvere i segnali rilevati.

Tutto questo è possibile solo se l’azienda dispone di un organizzazione stabile che abbia predisposto preventivamente gli strumenti più idonei a rilevare i segnali suggeriti dall’articolo 3 del Codice della Crisi e dell’Insolvenza.

Il ruolo del dottore Commercialista

Il commercialista può svolgere un ruolo fondamentale nell’aiutare l’azienda a rispettare l’articolo 2086 del codice civile. In particolare, il commercialista può: 1. Valutare l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile; 2. Fornire consulenza su specifici aspetti della gestione aziendale; 3. Assicurare la tenuta della contabilità e la redazione del bilancio di esercizio; 4. Aiutare l’impresa a prevenire in anticipo una situazione di crisi. In conclusione, il commercialista può essere un partner strategico per l’azienda nel rispetto dell’articolo 2086 del codice civile.

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