L’articolo 3 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) rappresenta un pilastro fondamentale nella gestione delle difficoltà aziendali. Esso sancisce l’obbligo per l’imprenditore, sia individuale che collettivo, di agire tempestivamente al fine di scongiurare il tracollo e preservare la continuità aziendale.
Crisi e Tempestività: un imperativo inderogabile
L’articolo 3 del CCII non lascia spazio a dubbi: l’imprenditore è tenuto ad adottare misure idonee per rilevare tempestivamente lo stato di crisi e ad assumere senza indugio le iniziative necessarie per affrontarlo.
La tempestività assume un’importanza cruciale, in quanto consente di:
- Limitare i danni: Intervenendo precocemente, si possono ridurre al minimo le perdite economiche e finanziarie, preservando il valore dell’azienda e tutelando i creditori.
- Aumentare le probabilità di successo: Le misure di risanamento hanno maggiori chance di esito positivo se applicate quando la crisi è ancora in una fase iniziale.
- Preservare l’occupazione: Salvaguardando la continuità aziendale, si salvaguardano anche i posti di lavoro.
Un caso esemplare: la sentenza del Tribunale di Milano
A tal proposito, si riporta un caso esemplare: la sentenza del Tribunale di Milano del 22 luglio 2022. In questo caso, il giudice ha dichiarato l’insolvenza di una società per non aver adottato adeguati assetti organizzativi e strumenti di controllo per la tempestiva rilevazione della crisi.
La sentenza evidenzia come l’imprenditore, in qualità di debitore, abbia l’obbligo di:
- Istituire un assetto organizzativo adeguato: Tale assetto deve essere idoneo a rilevare tempestivamente i segnali di crisi e adottare le opportune misure correttive.
- Redigere un piano economico-finanziario: Il piano deve essere aggiornato periodicamente e deve illustrare la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa, nonché le strategie per il futuro.
- Monitorare costantemente l’andamento aziendale: L’imprenditore deve monitorare l’andamento economico e finanziario dell’impresa, al fine di identificare tempestivamente eventuali criticità.
Conclusioni
L’articolo 3 del CCII rappresenta un monito per tutti gli imprenditori: la tempestività nell’affrontare le difficoltà aziendali è un fattore chiave per scongiurare il tracollo e preservare la continuità aziendale. Ignorare tale precetto può avere conseguenze fatali, come dimostra la sentenza del Tribunale di Milano.
In un contesto economico sempre più competitivo e incerto, la tempestività e l’adozione di adeguati strumenti di gestione del rischio assumono un’importanza strategica per la sopravvivenza delle imprese.
Il ruolo del dottore Commercialista
Il commercialista può svolgere un ruolo fondamentale nell’aiutare l’azienda a rispettare l’articolo 2086 del codice civile. In particolare, il commercialista può:
1. Valutare l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile;
2. Fornire consulenza su specifici aspetti della gestione aziendale;
3. Assicurare la tenuta della contabilità e la redazione del bilancio di esercizio;
4. Aiutare l’impresa a prevenire in anticipo una situazione di crisi.
In conclusione, il commercialista può essere un partner strategico per l’azienda nel rispetto dell’articolo 2086 del codice civile.
Grazie alle sue competenze e professionalità
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