Linee Guida MEF sull’Abuso del Diritto: Una Nuova Era per i Contribuenti?

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Finalità dell’Atto di Indirizzo del MEF

L’atto di indirizzo del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) del 27 febbraio 2025 mira a fornire chiarimenti interpretativi sull’istituto dell’abuso del diritto, disciplinato dall’articolo 10-bis dello Statuto del contribuente. L’obiettivo è orientare l’Amministrazione finanziaria e influenzare le decisioni delle Corti tributarie, garantendo un’applicazione coerente e rispettosa delle scelte negoziali dei contribuenti, incluso il legittimo risparmio d’imposta, nel rispetto dello spirito delle norme e della libertà di scelta tra regimi fiscali.

Contenuto e Commento sull’Abuso del Diritto

In sostanza, l’atto MEF definisce l’abuso del diritto come operazioni prive di sostanza economica che realizzano vantaggi fiscali indebiti pur rispettando formalmente le norme. I tre elementi costitutivi sono:
• Vantaggi fiscali indebiti: Riduzioni, rimborsi, crediti d’imposta, maggiori perdite, regimi sostitutivi, deduzioni, inclusi differimenti sine die o significativamente posticipati. L’indebito deriva dal tradimento della ratio normativa o dalla violazione dei principi tributari. Nelle singole operazioni si guarda alla ratio della norma applicata; in quelle complesse al risultato unitario e ai principi.
• Assenza di sostanza economica: Operazioni inidonee a produrre effetti significativi diversi dai vantaggi fiscale, come operazioni non coerenti con la logica di mercato, circolari o con uso distorto degli strumenti giuridici.
• Essenzialità del vantaggio fiscale: Il vantaggio è essenziale quando l’operazione è priva di sostanza economica.
La CGT Ferrara (sentenza n. 55/2025) ha accolto tali principi, legittimando operazioni di risparmio d’imposta come la rivalutazione di partecipazioni funzionale alla dismissione tra soci (non meramente circolare), sottolineando la rilevanza della coerenza sostanziale con la ratio delle norme e la libertà di scelta del contribuente senza necessità di ricercare operazioni più onerose. Non è sempre necessaria la dimostrazione di ragioni extrafiscali se l’operazione è coerente con il sistema.

Vantaggi per il Contribuente

• Maggiore chiarezza e prevedibilità nell’applicazione dell’art. 10-bis
• Riconoscimento del legittimo risparmio d’imposta derivante da scelte normative meno onerose
• Libertà di scelta tra operazioni con diverso carico fiscale
• Rilevanza della ratio della norma applicata nelle singole operazioni
• Legittimità della rivalutazione di partecipazioni funzionale alla dismissione
• Minor necessità di giustificazioni extrafiscali in operazioni coerenti con il sistema

Limiti per l’Amministrazione Finanziaria

• Natura residuale dell’abuso rispetto a evasione, simulazione e frode
• Onere di provare la natura “indebita del vantaggio
 Rispetto della libertà di scelta del contribuente tra regimi fiscali
• Focus sulla coerenza sostanziale e sulla ratio delle norme
• Sebbene l’Amministrazione provi l’abuso, il contribuente può addurre ragioni extrafiscali non marginali

Conclusioni

L’atto MEF e la sentenza CGT di Ferrara orientano l’applicazione dell’abuso del diritto verso una maggiore tutela del contribuente, auspicando una minore tendenza “inquisitoria” e il riconoscimento del diritto di organizzare i propri affari anche in funzione fiscale, nel rispetto delle norme. È cruciale un’applicazione equilibrata e rigorosa per bilanciare libertà economica e interesse fiscale.

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