Animali domestici, le spese veterinarie sono detraibili oltre la franchigia
Fra gli oneri detraibili riconosciuti dalla legge fiscale italiana, ve ne sono alcuni poco conosciuti dalla maggior parte degli italiani, ma non per questo meno frequenti.
Fra questi, un posto particolare merita la detrazione relativa alle spese veterinarie.
In questo breve approfondimento si tenterà di spiegare a grandi linee tale detrazione.
Spese veterinarie
In linea generale le spese veterinarie possono essere detraibili dalle imposte nel caso si riferiscano a prestazioni professionali del medico veterinario oppure riguardino le somme pagate per l’acquisto di medicinali prescritti dal veterinario stesso.
Sono detraibili infine anche le spese riguardanti le analisi di laboratorio e gli interventi svolti in cliniche veterinarie.
Sono altresì escluse dalla detrazione le spese riguardanti la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività agricole o commerciali, nonché in relazione ad animali utilizzati per attività illecite.
La detrazione in questione spetta al contribuente che ha sostenuto concretamente la spesa.
Non è necessario che l’acquirente sia il proprietario dell’animale.
Per quanto riguarda l’acquisto di medicinali veterinari è importante che lo scontrino presenti innanzitutto l’indicazione del codice fiscale del soggetto che ha effettuato il pagamento.
In secondo luogo lo scontrino deve riportare la qualità, la natura e la quantità dei medicinali acquistati.
Com’è stato precisato dall’Agenzia delle Entrate alcuni anni fa, ai fini della detrazione fiscale in questione non è necessario conservare o esibire la prescrizione rilasciata dal veterinario.
Ai fini della detrazione fiscale non ha importanza neppure il luogo dove sono stati acquistati detti medicinali.
La detrazione infatti è valida sia per gli acquisti di medicinali fatti presso farmacie o parafarmacie, sia per gli acquisti di medicinali fatti in strutture diverse da quelle precedenti, purché autorizzate dal Ministero della Salute (per esempio: farmaci generici nei supermercati).
Una precisazione va fatta riguardo i mangimi, compresi i mangimi speciali eventualmente prescritti dal veterinario.
In questo caso le spese relative a questi prodotti non sono considerate detraibili, in quanto i mangimi suddetti sono considerati appartenenti all’area alimentare e non medicinali.
Limiti di detrazione
La detrazione per le spese veterinarie è pari al 19% della spesa sostenuta, tenendo conto però di alcuni limiti.
La spesa veterinaria, ai fini della detrazione, può essere di importo massimo pari a € 387,34 annuali.
La parte che eccede tale cifra non concorre a formare la detrazione in oggetto.
Oltre al tetto massimo è in vigore anche una “franchigia” pari a € 129,11.
Ciò significa che i “primi” € 129,11 spesi, non concorreranno a formare la detrazione in questione e resteranno a carico del contribuente.
Da quanto detto sopra, la detrazione totale annuale di cui il contribuente potrà beneficiare è pari a € 49,06, arrotondato a € 49,00.
Tale limite è riferito al totale delle spese veterinarie sostenute dal contribuente nel corso dell’anno, a prescindere dal numero di animali posseduti.