Ai bar non si applica la ventilazione per la liquidazione dell’Iva periodica!
Il dubbio nasce per gli esercenti bar i quali acquistano prodotti e merci con differenti aliquote IVA: 4%, 10% e 22%. Quindi, si procede con la ventilazione?
Perciò, registrando i corrispettivi in maniera indifferenziata (ossia, senza poter distinguere le vendite rispetto alle diverse aliquote), si potrebbe ipotizzare la necessità di ricorrere al criterio della ventilazione dei corrispettivi.
Tale metodo è utilizzato nel commercio al dettaglio e consente di distribuire l’imponibile dei corrispettivi alle diverse aliquote Iva 4%, 10% e 22% in proporzione agli acquisti distinti per le stesse aliquote. Insomma, se acquisto il 40% ad aliquota 10%, è corretto destinare il 40% dei corrispettivi all’aliquota 10%.
A questo punto, è bene prestare molta attenzione ai soggetti obbligati alla ventilazione dei corrispettivi.
In particolare, il D.M. del 24/02/1973 stabilisce le seguenti condizioni:
- l’attività deve consistere in commercio al dettaglio di prodotti alimentari e dietetici; tessili, vestiario e calzature; igiene della persona e farmaceutici;
- la vendita con emissione di fattura non deve superare il 20% del totale delle vendite;
- gli acquisti destinati alle attività sopra elencate devono superare il 50% di tutti gli acquisti di prodotti.
La vendita di caffè, cocktail, colazioni, panini con la consumazione in loco è qualificata come “somministrazione di alimenti e bevande” per cui si applica l’aliquota unica del 10% così come previsto dal nr. 121 Tabella A parte III allegata al DPR nr. 633/72.
Perciò, trattandosi di somministrazione (consumazione al bar) e non di cessione di beni preconfezionati (lattine, birre,vini, pasti caldi, ecc.), il bar applica l’Iva al 10% sui corrispettivi di vendita, fatta eccezione per la vendita di prodotti confezionati non consumati al suo interno per la quale si applica l’Iva ordinaria del 22%.
Pertanto, sul registro dei corrispettivi, devono essere distinti i due corrispettivi nelle rispettive colonne Iva (10% e 22%) senza procedere alla ventilazione in quanto non soddisfatti i requisiti di cui al D.M. 24/02/1973.
Vendita di pacchetti di consumazioni al bar
Può capitare che alcune attività commerciali vendano, a prezzi scontati, dei pacchetti di consumazioni presso i bar convenzionati.
Come già sottolineato, questa tipologia di vendita non rientra nella somministrazione diretta di alimenti e bevande, ma si configura come un’attività commericale vera e propria.
In tal caso, trova applicazione l’aliquota Iva:
- ordinaria del 22% da parte dell’attività commerciale verso i propri clienti
- ridotta del 10% da parte del bar all’attività commerciale per le consumazioni servite.