Entro il 29 gennaio è possibile inviare la dichiarazione dei redditi (tardiva) da parte dei contribuenti che non hanno rispettato il termine ordinario del 30 settembre 2017 per la presentazione delle dichiarazioni relative all’anno d’imposta 2016.
Coloro che non hanno rispettato tale termine, dunque, hanno la possibilità di rimediare con il ravvedimento operoso, presentando la dichiarazione entro 90 giorni dalla scadenza, in via telematica, direttamente o tramite intermediari abilitati, attraverso i canali Fisconline o Entratel dell’Agenzia delle entrate.
I soggetti che possono ricorrere alla dichiarazione tardiva sono:
L’Agenzia delle Entrate, con la circolare nr. 42/2016, anche alla luce delle ulteriori modifiche alla disciplina del ravvedimento contenute nel D. Lgs nr. 158/2015, è intervenuta, tra l’altro, anche in merito alla tardiva presentazione delle dichiarazioni annuali allo scolpo di agevolare i contribuenti che si ravvedono entro 90 giorni.
Nel caso in cui il contribuente che non ha presentato entro il termine ordinario la dichiarazione vi provveda entro 90 giorni dalla scadenza (dichiarazione tardiva), è prevista una sanzione di 250 euro che, in base all’art. 13 co. 1 lettera c D. Lgs nr. 472/1997, è ridotta a 1/10, quindi a 25 euro.
Nell’F24 va indicato il codice tributo 8911.
Se dalla dichiarazione tardiva emerge un debito d’imposta, il contribuente può rimediare alla violazione versando il tributo, gli interessi (con decorrenza dalla scadenza saltata) e la sanzione per omesso versamento, ridotta in funzione del momento in cui avviene la regolarizzazione.
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