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Il Rating di Legalità: Un Vantaggio Competitivo per le Imprese Virtuose

Il Rating di Legalità è uno strumento introdotto nell’ordinamento italiano per promuovere principi etici e di corretta gestione nei comportamenti aziendali. Non è un semplice bollino, ma un riconoscimento concreto che premia le imprese che dimostrano un elevato livello di attenzione al rispetto delle norme e all’integrità. Questo sistema non solo favorisce l’accesso al credito e ai finanziamenti pubblici, ma migliora anche l’immagine e la reputazione aziendale, creando un vantaggio competitivo nel mercato. L’obiettivo è ridurre le fallibilità nel mercato delle imprese considerate “virtuose” e promuovere la trasparenza.

Normativa Rating di Legalità

Il Rating di Legalità è stato introdotto nel 2012 con l’obiettivo di misurare il rischio connesso a un’attività economica e valutare l’affidabilità dell’impresa. È rilasciato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sulla base di un regolamento attuativo. Nel corso degli anni, la normativa ha subito diverse modifiche per includere, ad esempio, la tutela del consumatore, escludendo le imprese con condanne Antitrust per pratiche commerciali scorrette. Interventi significativi nel 2014 hanno rafforzato il legame con la prevenzione della corruzione negli appalti pubblici (Protocollo d’intesa AGCM-ANAC) e definito le modalità di considerazione del rating nell’accesso al credito bancario e ai finanziamenti pubblici (Decreto Interministeriale MISE-MEF n. 57/2014). Modifiche successive hanno ampliato le cause ostative e l’elenco dei soggetti rilevanti ai fini del rilascio.

Requisiti

Il Rating di Legalità può essere richiesto da qualsiasi impresa, individuale o societaria, che soddisfi alcuni requisiti minimi:

  • avere sede operativa in Italia

  • essere iscritte al registro delle imprese o REA da almeno due anni

  • avere un fatturato di almeno due milioni di euro nell’esercizio precedente

  • non aver subito misure di prevenzione o interdittive

Il punteggio minimo di unastelletta” è attribuito a chi soddisfa questi requisiti base, che includono anche l’assenza di condanne definitive, misure cautelari o misure di prevenzione per i vertici aziendali relative a reati che danno luogo a responsabilità amministrativa, reati tributari, o interdittive antimafia. Non si devono aver subito condanne definitive per gravi illeciti antitrust nel biennio precedente, né accertamenti definitivi per maggior reddito non dichiarato, né revoche di finanziamenti pubblici per mancato adempimento. L’impresa deve inoltre rispettare le norme su sicurezza sul lavoro, retribuzioni, contributi, assicurazioni, fisco e utilizzare strumenti tracciabili per pagamenti superiori alla soglia di legge sul contante.

(L’adozione del Rating di Legalità da parte delle imprese italiane ha registrato una crescita costante negli ultimi anni, evidenziando l’importanza crescente attribuita alla trasparenza e all’etica aziendale)

Il rating base può essere incrementato fino a tre “stellette” rispettando requisiti aggiuntivi, tra cui:

  • adesione a protocolli di legalità (es. Confindustria-Ministero Interno)
  • utilizzo di strumenti per tracciare i pagamenti anche sotto i limiti di legge
  • adozione di una funzione o struttura organizzativa conforme alle norme sulla responsabilità amministrativa o di un Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001
  • adozione di comportamenti etici e responsabili che vadano oltre gli obblighi di legge (valutando impatto ambientale, sociale, governance)
  • iscrizione nelle “white list” prefettizie
  • adesione a codici etici di associazioni di categoria o inserimento di clausole di mediazione nei contratti per la risoluzione di controversie con associazioni di consumatori.

L’attribuzione e il rinnovo del rating avvengono tramite la piattaforma WebRating dell’AGCM. L’impresa ha l’obbligo di comunicare all’Autorità ogni variazione che possa incidere sul possesso dei requisiti. Il rating dura due anni e può essere rinnovato. La perdita dei requisiti può portare alla riduzione del punteggio o alla revoca.

Opportunità per le Aziende

Il possesso del Rating di Legalità offre vantaggi tangibili e intangibili:

  • accesso al Credito Bancario: Le banche sono tenute a considerare il rating per ridurre i tempi e i costi di istruttoria e per determinare le condizioni economiche dei finanziamenti. Le banche devono giustificare alla Banca d’Italia i casi in cui il rating non ha influito positivamente. I dati mostrano una crescita costante delle richieste di finanziamento da parte di imprese con rating e un effetto positivo sulle stesse.
  • Rapporti con la Pubblica Amministrazione: Facilita l’accesso a gare e appalti pubblici. Il nuovo Codice dei contratti pubblici consente alle amministrazioni aggiudicatrici di attribuire un maggior punteggio alle imprese con rating nei criteri premiali. Questi vantaggi possono tradursi in preferenze in graduatoria, punteggi aggiuntivi o riserve di risorse finanziarie.
  • Vantaggi Reputazionali: Migliora l’immagine e la reputazione aziendale, sempre più valorizzate da consumatori e mercato.
  • Vantaggio Competitivo: Elemento di differenziazione e riconoscibilità nel mercato.
  • Compliance Integrata: L’ottenimento del rating è strettamente correlato all’adozione di Modelli Organizzativi 231 e al rispetto degli obblighi di adeguati assetti organizzativi ex art. 2086 cod. civ., promuovendo una gestione trasparente e una mitigazione dei rischi aziendali.

Alcuni dati Statistici

I dati dell’AGCM confermano la crescente importanza del rating. Nel 2023, i formulari pervenuti sono aumentati del 30,52% rispetto al 2022. Al 31 dicembre 2023, erano 12.313 le imprese titolari di rating. Nel 2023, su 7.385 procedimenti conclusi favorevolmente, 3.013 imprese hanno ottenuto il rating per la prima volta, 3.987 lo hanno rinnovato o riottenuto, e 218 hanno visto aumentare il loro punteggio.

La distribuzione geografica evidenzia una maggiore concentrazione di domande dal Nord Italia (54%). Le fattispecie ostative più ricorrenti sono legate alla sicurezza sul lavoro (38%), reati tributari e contributivi (16%) e reati ambientali (15%). L’evoluzione del punteggio attribuito tra il 2018 e il 2023 mostra un miglioramento significativo: nel 2023 solo l’1% delle imprese aveva una stella, contro il 10% nel 2018, mentre il 60% ha raggiunto due o più stelle.

Anche i dati della Banca d’Italia sull’accesso al credito sono positivi: le imprese con rating che hanno richiesto finanziamenti sono passate da 160 nel 2014 a 19.349 nel 2023, con un incremento di oltre il 26% sull’anno precedente, e la maggior parte ha beneficiato di riduzioni nei tempi/costi di istruttoria o di migliori condizioni economiche.

Conclusione

Il Rating di Legalità si configura come uno strumento strategico essenziale per le imprese moderne. Non solo facilita l’accesso a risorse finanziarie e opportunità di business con la PA, ma attesta e promuove una cultura aziendale basata sulla legalità e sull’etica, elementi sempre più richiesti dal mercato e dalla normativa (es. D.Lgs. 231/2001, art. 2086 cod. civ.). Investire nella legalità e nella compliance si traduce in un valore concreto, migliorando la reputazione e la resilienza aziendale.

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