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Partita IVA: serve anche per l’apertura di un Bed & Breakfast?

SERVE LA PARTITA IVA PER APRIRE UN BED & BREAKFAST

Per aprire un bed & breakfast (B&B) è necessario rispettare la normativa regionale essendo questa attività regolamentata dalle regioni sulla base dei principi nazionali cosi come definito dalla legge-quadro sul turismo turismo D. Lgs. nr. 79/2011.

La problematica della rilevanza fiscale dell’attività di B&B è già stata affrontata su questo portale in un articolo del 2016. Oggi, a fare chiarezza è la bozza alla Legge di bilancio per il 2021 come si dirà tra poco.

Dal punto di vista fiscale, il rischio è di confondere il concetto di “esercente attività di impresa” ai fini delle imposte dirette con quello previsto ai fini IVA.

Il primo concetto è quello che permette, qualora non sia verificato, di accedere al regime della cedolare secca.

La Legge di bilancio per il 2021, prevede che tale requisito sia sussistente con la locazione di un numero maggiore di 4 appartamenti.

Inoltre, la norma già in vigore dal 2017 esclude la natura imprenditoriale per colui che loca per breve periodo i propri immobili, ancorché congiuntamente alla locazione siano fornite la biancheria ed il servizio di pulizia. Nulla è detto invece riguardo alla fornitura della colazione.

Da un punto di vista IVA, il concetto deve essere visto in un’ottica comunitaria e quindi sarebbe scorretto seguire pedissequamente quanto ha statuito il legislatore italiano ai fini delle imposte dirette. Infatti, devono essere assoggettate a tassazione le attività economiche di sfruttamento di beni materiali che abbiano un carattere di stabilità.

Ai fini di tale imposta, quindi, non può essere considerato solo l’elemento del numero di appartamenti: un soggetto potrebbe avere 7 appartamenti e porre in essere 5 locazioni all’anno senza svolgere nessuna attività (ad esempio affitto ai parenti per i mesi estivi), come potrebbe avere un appartamento e porre in essere nel corso di un anno più di 20 locazioni differenti. Per ogni locazione dovrebbe quindi fornire la biancheria, consegnare e ritirare le chiavi, istruire i clienti sull’uso delle attrezzature tecnologiche, le modalità di effettuazione della raccolta differenziata, i luoghi in cui parcheggiare, effettuare le pulizie, ecc..

Qualora poi sia offerta anche la prima colazione, non vi sono dubbi che l’attività sia resa in forma imprenditoriale.

Tuttavia, indipendentemente dal numero di servizi offerti, se il proprietario carica su appositi portali dedicati alle locazioni turistiche un proprio immobile, starebbe dimostrazione dell’intenzione di voler ricavare dal bene introiti con carattere di stabilità, e di conseguenza sopraggiunge l’obbligo di attivare la partita IVA.

BED & BREAKFAST CON PARTITA?

Nella maggior parte delle Regioni è possibile gestire il B&B anche in forma non imprenditoriale, senza l’apertura di partita IVA. Secondo l’Agenzia delle Entrate ciò è possibile quando vengano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • la saltuarietà delle prestazioni di servizio
  • l’assenza di mezzi organizzati

È quindi possibile distinguere tra:

  1. Bed & Breakfast gestito in modo imprenditoriale, con relativa apertura della partita Iva (codice Ateco 55.20.51) e il rispetto di tutti gli obblighi previsti (iscrizione CCIAA, iscrizione gestione commercianti INPS e il pagamento dei relativi contributi INPS-gestione commercianti);
  2. Bed & Breakfast gestito in modo non imprenditoriale, senza aprire partita IVA, mediante l’esercizio dell’attività d’impresa commerciale in modo occasionale.

Il B&B con partita IVA, anche detto affittacamere, ha meno vincoli del bed & breakfast svolto in modo non professionale. Infatti, può offrire ospitalità a più ospiti, anche in più unità nello stesso stabile, senza dover sottostare alle limitazioni relative al numero di posti letto e temporali imposti dalla normativa regionale.

Trattandosi di un’attività d’impresa è perciò necessario fare una pratica unica (ComUnica) al registro delle imprese della camera di commercio di residenza e ciò vale anche ai fini previdenziali ed, se se ricorrono i presupposti di rischio, all’INAIL. Inoltre, è necessario l’iscrizione al registro regionale delle strutture extra-alberghiere nonché il possesso dei requisiti per le attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Da ultimo, in generale, la normativa di agevolazione delle nuove iniziative imprenditoriali, presuppone sempre la forma imprenditoriale del B&B.

Questo articolo ha un commento

  1. utente

    un dubbio …io proprietaria di un B&B in Emilia , se apro con la partita iva , ce l ho lo stesso l obbligo della residenza ?oppure no?
    grazie

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