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Barter: in cosa consiste in ambito pubblicitario

SIGNIFICATO BARTER

Barter: letteralmente baratto, è lo scambio di beni e servizi senza l’utilizzo del denaro. In ambito pubblicitario, il barter o bartering è il pagamento, parziale o totale, di uno spazio pubblicitario sui mezzi di comunicazione effettuato da un’azienda attraverso prodotti e servizi dell’azienda medesima.

In origine, il termine barter identificava il format televisivo che veniva ideato, finanziato e prodotto da un’impresa a scopi pubblicitari per essere trasmesso, gratuitamente o dietro compenso ridotto, da un’emittente televisiva.

Il cambio merci pubblicitario o bartering consisteva dunque in una serie di attività volte a fornire alla televisione o al cinema programmi già finanziati e realizzati in cambio della messa in onda degli stessi. In tal modo le piccole reti indipendenti potevano procurarsi programmi di qualità con la minima spesa.

 

COME FUNZIONA

Mentre nel baratto non è presente un valore (espresso), uno scambio senza moneta viene comunque considerato sostanzialmente equivalente fra le parti, senza perciò ricorrere esplicitamente a un’unità monetaria. Nel Barter, si riesce a quantificare il valore della merce equivalente alla moneta del paese in questione  “euro” per esempio in Italia.

E’ un circuito gestito e regolato da un mediatore, in cui molteplici imprese ad esso associate, comprano beni e servizi disponibili nel circuito assumendo un debito (che non produce, ovviamente, interessi) nei confronti del mediatore che compenseranno successivamente con la vendita di beni e servizi propri.

I costi della piattaforma dipendono da società a società, costi entrata, costi per transazioni, costi annui di associazione alla rete.

 

I VANTAGGI DEL BARTER

Uno scambio concordato tra le parti accontenta entrambe le parti.

L’azienda beneficiaria della pubblicità pagando in merce ha i seguenti vantaggi:

  • risparmio di liquidità, che consente, per esempio, di non esporsi ulteriormente con gli istituti di credito, mantenendo un rating più alto o dirottando i fondi su altri investimenti;
  • si svuota il magazzino fiscale, la transazione registra lo sgravio di merce come una perdita contabile, spendibile per l’abbattimento dei profitti;
  • la vendita di nuovi prodotti può essere più facilmente testata ed ulteriormente pubblicizzata dagli acquirenti finali; spesso si aprono canali commerciali con nuove realtà anche estere, nemmeno potenzialmente preventivate;
  • credito d’imposta 75% sulla pubblicità qualora essa fosse fatta su mezzi radio-televisivi o editoriali (anche web).

L’agenzia pubblicitaria di contro se ne avvantaggia ulteriormente perché:

  • durante la contrattazione può chiedere una parcella più alta anche se di poco, tenuto conto del pagamento in merce;
  • monetizza rivendendo prodotti di marca, di recentissima produzione a prezzi bassi (a volte, scontati dal 40 al 70%) rispetto al listino ufficiale.

Questa riceverà un ritorno monetario superiore e in pochissimo tempo, dal momento che il sottocosto accelera vorticosamente i tempi di smaltimento.

 

BARTER LIMITI E RISCHI

Pochi sono i limiti e i rischi del Barter:

  • indebitamento produttivo
  • non onorare impegni presi
  • corretta gestione dei propri crediti

Le operazioni sono ugualmente soggette a disciplina fiscale italiana, Iva e fatturazione, tasse con gli stessi obblighi di fatturazione citando però una dicitura apposita in fase di emissione documento fiscale.

Disciplina civilistica del BARTER: Contratto di permuta (art. 1552 e seguenti c.c.), contratto  tipico, contratto consensuale, contratto con effetti reali.

Esempio di successo di Barter a livello europeo è il caso di Wir Bank, società cooperativa svizzera, nata nel 1934 e tuttora in attività, che dopo la crisi affiancò al barter business l’attività bancaria.

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