Con provvedimento nr. 5320 del 10 gennaio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha adottato le linee-guida per la predisposizione di un efficace sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale in attuazione dell’art. 4 co. 1-quater D. Lgs. nr. 128 del 05 agosto 2015. Si tratta, dunque, del Tax Control Framework e riguarda obbligatoriamente le imprese di grandi dimensioni, ma è un valido strumento di valutazione dell’adeguatezza del sistema di controllo interno a carattere fiscale. Il documento analizzato presenta diverse connessioni con l’obbligo di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili previsto dall’art. 2086 del codice civile. Vediamoli nel dettaglio.
Il Tax Control Framework (TCF) descritto nel documento si configura come un sistema integrato di gestione e controllo del rischio fiscale, che si inserisce nel più ampio sistema di controllo interno aziendale. Questo approccio è in linea con quanto richiesto dall’art. 2086 c.c. in termini di adeguatezza degli assetti organizzativi.
Elementi chiave che evidenziano questa connessione sono:
– L’adozione di un modello di governance basato su tre linee di controllo, con una chiara definizione di ruoli e responsabilità.
– L’integrazione del TCF con altri sistemi di controllo aziendale (es. Modello 231, sistemi di controllo sull’informativa finanziaria).
– La presenza di una funzione dedicata al Tax Risk Management, responsabile del controllo di secondo livello.
Il documento descrive in dettaglio i processi e le procedure adottate per la gestione del rischio fiscale, inclusi:
– Identificazione, valutazione e monitoraggio dei rischi fiscali
– Attività di controllo e testing dell’efficacia dei controlli
– Meccanismi di aggiornamento e miglioramento continuo del sistema
Questi elementi sono coerenti con l’obbligo di dotarsi di assetti organizzativi adeguati, in quanto forniscono una struttura formalizzata per gestire un’area di rischio rilevante per l’impresa.
Il TCF prevede specifici flussi informativi e attività di reporting verso gli organi di governo e le funzioni di controllo. Ciò include:
– Relazioni periodiche sull’adeguatezza ed efficacia del sistema di controllo
– Coinvolgimento degli organi di vertice nella definizione della strategia fiscale e supervisione del TCF
Questi aspetti supportano l’adempimento dell’obbligo di predisporre assetti amministrativi adeguati, garantendo un flusso informativo efficace per il monitoraggio e la gestione dei rischi.
Il documento evidenzia l’importanza di integrare il TCF con i sistemi di controllo sull’informativa finanziaria-contabile, in linea con quanto richiesto dall’art. 2086 c.c. in termini di adeguatezza degli assetti contabili. Ciò si realizza attraverso:
– L’adozione di sistemi di controllo specifici (es. Modello 262 o Sox) o l’integrazione di presidi contabili nel TCF
– La mappatura dei rischi fiscali derivanti dai principi contabili applicati
Il TCF include attività di formazione e diffusione della cultura del controllo del rischio fiscale, contribuendo a creare un ambiente organizzativo consapevole e allineato con gli obiettivi di compliance, come richiesto implicitamente dall’art. 2086 c.c.
In conclusione, il Tax Control Framework descritto nel documento rappresenta un esempio concreto di implementazione di assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati in un’area specifica (gestione del rischio fiscale), in piena coerenza con quanto previsto dall’art. 2086 del codice civile.
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